“Raccontare il Giubileo”, la sfida di essere comunicatori di speranza

“Raccontare il Giubileo”, la sfida di essere comunicatori di speranza

A 40 giorni dall’apertura della Porta Santa e in occasione del Giubileo della comunicazione appena concluso, l’associazione Giornaliste italiane fa il punto su quale sia il modo migliore per raccontare un evento così importante.

“Raccontare il Giubileo” è il nome dell’evento che si è tenuto nella sala della Protomoteca in Campidoglio. “Da parte dell’amministrazione capitolina ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri -, vi è stato e vi è un grandissimo impegno perché la macchina organizzativa funzioni e sia all’altezza per accogliere fedeli”.

Per Monsignor Fisichella, pro- prefetto per la nuova Evangelizzazione e incaricato da Papa Francesco per l’organizzazione del Giubileo: “Il primo racconto è quello dei volti, quelli di oggi, che collaborano in un clima di amicizia e responsabilità”.

Presente il sottosegretario al Mef Lucia Albano: “Il governo ha voluto istituire una cabina di regia per pianificare strategie organizzative, stanziando e investendo risorse. C’è stato un grande spirito di collaborazione, con approccio metodologico, come voluto dal sottosegretario Mantovano, che ha scandito i tempi, superando le difficoltà e differenze per raggiungere uno scopo”.

L’evento è stato moderato dalla conduttrice Rai Lorena Bianchetti e introdotto da Betta Mancini, socia fondatrice associazione Giornaliste Italiane. “La comunicazione è cambiata, così come il mondo del giornalismo. Raccogliendo il monito di Papa Francesco dato in occasione del giubileo della comunicazione, è importante comunicare, ma con verità”, ha affermato.

“Il giubileo è l’evento che catalizza milioni di persone, non solo cristiane. Quindi è importante accogliere con cammini, strutture e servizi i pellegrini che giungono a Roma per un pellegrinaggio dello spirito”, ha spiegato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.

Tra i relatori, anche Bruno Vespa, giornalista Rai: “Noi giornalisti dobbiamo dare speranza anche nelle cose da raccontare. Raccogliendo il suggerimento di Papa Francesco, bisogna raccontare sia il significato spirituale del giubileo, sia Roma, straordinaria città”.

Per Davide Rondoni, responsabile dell’ottavo centenario della morte di San Francesco: “La speranza viene meno quando perdi qualcosa che ami. San Francesco, prima di morire, ha lasciato una poesia, Cantico delle Creature. La gentilezza e la nobiltà di un uomo si riscontra quando impara ad amare qualcosa che non è suo. Credo che un elemento di comunicazione sia quello di toccare la poesia del cuore. Se la vita è solo possesso la disperazione è inevitabile”.

Tra i relatori anche Andrea Tornielli, direttore comunicazione Santa Sede, e Gina Nieri, consigliere d’amministrazione Mediaset.

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