Due anni prima della sua morte, nel 1224, frate Francesco a partire dal 16 agosto si ritira in preghiera per una quaresima (un tempo di quaranta giorni di penitenza e preghiera) presso il monte de La Verna, non lontano da Arezzo, in onore di san Michele arcangelo, la cui festa liturgica ricorre il 29 settembre. In prossimità della festa dell’esaltazione della Santa Croce (14 settembre), Francesco vivrà un’esperienza mistica straordinaria, che l’arte nei suoi multiformi generi, in molte maniere e nelle varie epoche, ha voluto rappresentare e comunicare. Francesco ha un incontro straordinario e particolarmente coinvolgente con Cristo, contemplato nella sua passione di dolore e di amore folle per l’umanità. Egli diviene così pienamente conforme a Cristo perfino nella sua carne; infatti al seguito dell’evento egli porterà nel suo corpo quella stessa passione di Cristo: come il Crocifisso anche Francesco avrà i segni e le ferite dei chiodi nelle mani e nei piedi e una piaga al costato. Francesco è stato sempre molto schivo e riservato nel mostrare questo prodigio, che divenne pienamente visibile solo alla sua morte.