È stato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, a presiedere la sessione istituzionale degli stati generali della diplomazia culturale a Macerata. L’appuntamento annuale è stato accolto al teatro Lauro Rossi prima e a Recanati poi, riunendo i direttori degli Istituti italiani di cultura nel mondo. “È bellissimo ritrovarsi nelle Marche – ha detto il ministro –; scegliere queste città significa accendere i riflettori dei grandi eventi su tutti i centri del Paese”. Tratto distintivo italiano, per Tajani, è quello della cultura quale mezzo di dialogo e confronto.

Continua: “La cultura della pace può essere davvero un elemento distintivo, strumento di dialogo per eliminare gli attriti: penso a Israele, Palestina, Giordania e non solo. Coglieremo l’occasione dei festeggiamenti di San Francesco per portare questo messaggio di pace e difesa della natura”. A salire sul palco del Lauro Rossi anche il sindaco Sandro Parcaroli, che ha sottolineato: “Macerata è orgogliosa di aver ospitato questi due giorni di stati generali, una prestigiosa occasione di crescita per il territorio”. Cultura che ha bisogno di essere connessa anche al mondo della scuola, secondo l’intervento di Paola Frassinetti, sottosegretario al ministero dell’Istruzione: “Senza collegamento tra scuola e cultura rischiamo di avere un decadimento dell’istruzione di ragazzi e ragazze – ha evidenziato –. È essenziale rafforzare le radici culturali scolastiche con nuove linee e indirizzi dedicati alla letteratura, alla grammatica e storia antica”.

Presente anche Davide Rondoni, presidente del comitato nazionale per le celebrazioni di San Francesco, che ha aggiunto: “Il Parlamento ha votato all’unanimità per reintegrare questa festa nazionale, cosa molto rara di questi tempi. Ma la cultura serve anche a eliminare differenze e attriti. L’Italia è terra d’incontro tra Oriente e Occidente, non di scontro, una responsabilità politica e militare ma anche culturale”. A sottolineare il valore della cultura come forma di diplomazia anche il rettore Unimc, John McCourt: “L’internazionalizzazione è una responsabilità culturale che costruisce connessioni, fiducia, futuro – ha evidenziato, ricordando il ruolo centrale degli Istituti italiani di cultura e delle cooperazioni e studi internazionali –. La cultura non impone, ma propone e arricchisce”.

A chiudere l’incontro, l’assegnazione del Premio Mercurio Alato per l’evento culturale dell’anno, riconosciuto all’Istituto italiano di cultura di Rabat per l’organizzazione dell’appuntamento musicale del Festival di musica sacra a Fes (Marocco), in collaborazione con la Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona, il Monteverdi Festival Cremona e la Fondazione Esprit de Fès. “Lo scopo era quello di concretizzare una collaborazione operativa sia a livello artistico che d’organizzazione. Perché la diversità è la nostra ricchezza”, ha concluso la direttrice dell’Istituto, Carmela Callea, ritirando il premio.

FONTE : https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/stati-generali-con-tajani-mettiamo-05d482f8